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Trovare il Passo di Corna Piana in un mare di nebbia non è stata cosa semplice, salire sulla cima del Corna Piana è stato ancora più difficile. Non potendo vedere la cima non riuscivamo a valutare quanto mancasse, l’unica indicazione utile la stima di un escursionista che stava scendendo. L’andatura la stava facendo Piero, io cercavo di tenergli il passo per non perderlo di vista , mano mano che salivamo le cose si facevano sempre più complicate. Eravamo in cresta ma non avevamo la minima idea di quanto fosse lunga, a tratti la nebbia si diradava e allora vedevamo il vuoto aprirsi sotto di noi. Piero procedeva con cautela lungo l’affilatissima e strapiombante cresta cercando di passare nei punti meno esposti ma non sempre era possibile. Sbagliare sarebbe stato fatale. Ben presto sentii la bocca impastarsi ma la vetta tardava a venire. Poi finalmente intravidi attraverso un varco nella nebbia Piero seduto ai piedi della croce intento a soddisfare uno dei suoi bisogni più gratificanti: mangiare. Alzai la macchina fotografica e con un gesto liberatorio immortali l’attimo. C’è l’avevamo fatta.