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A seguito del mio post “Un giorno da Grignone” ho ricevuto alcune mail che mi chiedevano se la strana formazione di cristalli di ghiaccio sulla Croce del Grignone fosse dovuta al fenomeno della Galaverna. A onor del vero la domanda mi ha colto impreparato, ma con l’aiuto di Wikipedia sono giunto alla conclusione che il deposito di ghiaccio che ricopre la Croce va sotto il nome di Calabrosa e non di Galaverna per i motivi che riporto qui di seguito. La Calabrosa è un deposito di ghiaccio che si produce in caso di nebbia sopraffusa, cioè con temperatura inferiore a 0 °C, generalmente tra -2 °C e -8 °C. Si produce per la solidificazione rapida di gocce generalmente grosse di nebbia sopraffusa. Al contrario della Galaverna, costituita da aghi di ghiaccio, la Calabrosa è formata da una crosta piuttosto compatta di ghiaccio con granuli che lo rendono simile a una spugna, a causa delle bolle d’aria che vi si trovano. Il colore è biancastro, se sottile è semi-trasparente. Sulle superfici la calabrosa può formare depositi di grande spessore, specie con vento forte. La densità è maggiore della galaverna, per cui può spezzare per via del peso molto i cavi elettrici e i rami degli alberi. Gli anglosassoni usano designare la Calabrosa con il termine Hard Rime, mentre usano la forma più leggera di Soft Rime per Galaverna. Cuntent Sergio ? Cuntent Paola ?