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Fino a questa mattina ignorava l’esistenza del Rifugio Bresciadega. Fino a oggi pomeriggio non sapevo che lì abitasse un singolare personaggio. Siamo in Val Codera a qualche decina di minuti di cammino dal Rifugio Brasca che tutti gli escursionisti conoscono, almeno di fama, per essere il punto di partenza del famoso “Sentiero Roma”. In questo periodo dell’anno il sole non riesce più a illuminare questo tratto finale di valle, un leggero stato di brina ricopre di bianco prati e abeti e dal comignolo del rifugio esce del fumo, sembra l’illustrazione di un libro di fiabe. Timidamente, quasi in punta di piedi per non rompere la magica atmosfera del luogo entriamo al Bresciadega e facciamo la conoscenza di Tarcisio, il gestore. Una persona molto carismatica, dai modi cordiali, che si esprime con toni pacati e gentili, molto ospitale, dotato di un non comune senso dell’ironia. Se passate da qui andate a trovarlo, ditegli che qualcuno vi ha parlato così bene delle sue grappe che vorreste assaggiarle, sappiate però che se vi lascerete coinvolgere dai discorsi di Tarcisio il tempo inizierà a scorrere così piacevolmente che avrete sicuramente bisogno di una torcia elettrica per tornare alla vostra auto. Ovviamente quel qualcuno sono io, e quelli che oggi fortunatamente avevamo una torcia elettrica con se eravamo noi, altrimenti come dice Zucchero parlando della marchesa che ballava sugli specchi l’avremmo vista nera.