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Quello che vedete in controluce nella foto non sono io, il profilo triangolare della montagna sullo sfondo è quello del Cimon della Bagozza. Nome adeguato per una una montagna che ricorda nell’aspetto le Torri del Paine della Patagonia Cilena. In realtà siamo in Val di Scalve, ormai in terra Camuna, dove il buon Dio ha voluto modellare i profili di queste montagne in modo che fossero simili a quelli dolomitici, ma questo non è il motivo che oggi ci ha spinti qui. Noi eravamo venuti , per ripercorrere i sentieri usati dai minatori, che fin dai tempi degli antichi romani, hanno estratto da queste terre ferro e zinco, e se voi siete animati dallo stesso desiderio vi consiglio di ben documentarvi prima di partire, perché una volta giunti qui troverete una segnaletica certamente non adeguata a guidarvi speditamente attraverso ciò che resta di questa secolare attività estrattiva.
Per finire una nota di colore: una strofa tratta dal repertorio di canzoni del CAI di Burago :
E propi nuda l’era no , là gaveva i socur. ( E proprio nuda non era, aveva gli zoccoli )