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Questa mattina mi sono alzato alle 4,30 per andare in montagna e dato che le previsioni meteo non promettevano niente di buono ho iniziato a scrutare il cielo alternativamente dal balconcino della cucina e dello studio e a chedermi: Cosa faccio ? vado a lavorare o vado in montagna. Come ci racconta il Manzoni, nei Promessi Sposi, il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la battaglia di Rocroi, mentre io al pari di Don Abbondio, mi sono rigirato nel letto tutta notte ed anche dopo essermi alzato non sono riuscito a sciogliere i miei dubbi. Pioverà ? Non pioverà ? Ma se pioverà quando pioverà ? Poi alle 5,15 ho preparato il messaggio SMS da mandare a chi mi stava aspettando: NON vengo, è troppo lunga per non pensare di prendere uno scroscio di pioggia. Invio non invio? Consulto per la tredicimiglionesima volta il bollettino meteo dell’ ARPA. Non c’e ombra di dubbio pioverà. Sono le 5,30 non posso più tergiversare , devo decidere : Premo invio o annullo il messaggio ? Infine, decido di inviare. E’ stata una decisione sofferta, ora è irrevocabile. Bevo l’ennesimo caffè e mi accendo una sigaretta, fuori, dopo l’eclissi di ieri sera , la luna sta per tramontare sulla linea dell’ orizzonte . E’ rossa. E’ grande. E’ bella. Sul piano della scrivania la macchina fotografica è pronta per essere riposta nello zaino. La prendo e a piedi nudi esco sul balcone , inspiro profondamente, poi come fosse un arco con la freccia incoccata, alzo l’obbiettivo verso di lei, e trattenendo il respiro scatto ripetutamente. Come nel film Sliding Doors, anch’io ora, mi chiedo come sarebbe stata la giornata se fossi andato, ma non c’e tempo per abbandonarmi a queste fantasticherie, devo andare a lavorare, non prima però, di aver inviato gli auguri a una mia cara amica che oggi compie gli anni.