“Camminare per le montagne è uno sciocco piacere” disse il Dalai Lama a Heinrich Harrer nel film Sette anni in Tibet. Il Compassionevole, l’Oceano di saggezza e’ in grado di scendere in se stesso e di uscire dalla nostra prigione materiale e morale senza bisogno di salire, di faticare. Ma noi che viviamo in citta’, che mangiamo senza fame e beviamo senza sete, che ci stanchiamo senza che il corpo fatichi, che rincorriamo il tempo senza mai raggiungerlo, noi abbiamo bisogno di riprenderci le nostre vite, ti trovare una strada che ci riporti al centro di noi stessi. Lo scrittore Carlo Grande, nel suo ultimo libro, sostiene con valide argomentazioni che questa strada è quella che conduce alle “Terre Alte” cioè allla montagna . Una montagna fatta di bellezza, di fatica, di solitudine e silenzio: valori poco alla moda, che aiutano a vivere. Frequentare la natura e le “Terre Alte” e’ un modo fondamentale per ritrovare dignita’, poesia, contemplazione. Cio’ che di buono, insomma, si agita di tanto in in tanto nel nostro animo. La montagna esalta la nostra capacita’ di sopportazione, di sacrificio e di tolleranza, immergerci nel silenzio delle valli ci insegna la fertilità della solitudine’, il mutuo soccorso ci mostra il valore vero dell’amicizia.