Se Natale è stato in Grignetta, il primo dell’anno non poteva essere che in Grignone. Così questa mattina di buon ora, era ancora buio, mi sono incamminato per il sentiero che porta al Pielaral. Freddo pungente , il sensore esterno della mia auto segnava -7, il cielo però era limpido, buon segno, mi ripetevo per rincuorarmi. Quando giunsi al Pieleral stava nascendo il sole , la temperatura si stava alzando e il Grignone si stava dipingendo di arancione, mi sentivo come i protagonisti di “un giorno da leoni”. Non mi sono fermato nemmeno un attimo come si suol dire “a tirà ul fià” tant’era la voglia di affrontare la salita dei Comolli. Ben presto l’entusiasmo venne meno allorchè la salita si fece cosi ripida che fui costretto ad impormi di fare 10 passi alla volta prima di prendere fiato. Temevo che i ramponi non facessero più presa e di scivolare rovinasamente a valle. Ma di dieci in dieci, continuai a salire , intanto si era alzata la nebbia che mi impediva di valure quanto mancava alla meta. Quando vidi una fila di bandiere tibetane sventolare sulla cresta mi sentii sollevato, non era ancora la vetta, ma per lo meno la massacrante salita era finita, ora non rimaneva che camminare in cresta fino al rifugio. Spero che il superamento delle difficoltà odierne sia di buon auspicio al superamento delle inevitabili difficoltà che il 2008 vorrà riservarmi. Speriamo.