Si
imbocca la sterrata e la si risale nel bosco fino ad
un ripiano prativo. Lasciata la strada che prosegue
a destra verso le malghe Campelli di Sotto e
Campelli di Sopra e il Passo Campelli, si continua
in direzione nord lungo una pista inerbata che si
inoltra nella piana e poi sale a sinistra con una
svolta alla malga Arera (serbatoio). Si acquista
ancora quota con una ampia svolta fino a incrociare
i segnavia del Sentiero Italia. Seguendoli a destra,
all'altezza di un tornante, ci si porterebbe
direttamente al Passo del Giovetto. Il nostro
itinerario, invece, continua sulla strada fino al
tornante successivo. Qui la si abbandona e a
sinistra si imbocca un sentiero che taglia in costa
i pascoli, passa poco a monte di un esemplare
perfettamente conservato di forno di fusione,
rimonta una valletta e porta nei pressi dei ruderi
di un edificio di minatori ben visibile anche dal
basso. Con l'erba alta la traccia non sempre è
evidente, ma l'allineamento delle paline aiuta a
mantenere la giusta direzione. Siamo poco a valle
dell'ampia sella che divide i Colli dal Monte
Gardena e che il Sentiero Italia scavalca per
scendere al Passo del Vivione. Ignorate le palme che
portano in questa direzione, si piega a destra su
praterie vivacizzate in primavera da una incredibile
fioritura, si risale senza percorso obbligato il
largo dosso, si superano i resti di una zona
mineraria e si tocca il crinale in corrispondenza di
una pozza d'acqua. A questo punto si danno due
possibilità. La prima contempla lo scavalcamento
integrale per cresta dei Monte Gardena e la discesa
per il ripido versante opposto rivestito da praterie
e da cespugli di ontani fino nei pressi della Malga
Giovetto e del soprastante Passo del Giovetto dove
si ritrova la segnaletica del Sentiero Italia (vasto
panorama sulla bastionata rocciosa del Cimone della
Bagozza con il suo affilato spigolo Cassin e
dell'antistante Monte Campione con il suo distretto
minerario). La seconda, da effettuare soltanto
quando l'erba non è bagnata, prevede invece la
traversata in costa delle pendici meridionali del
Monte Gardena al termine della quale si scende
ugualmente al Passo del Giovetto. Dal Passo ci si
alza su di una carrareccia sulle pendici del Monte
Campione (scorciatoia) lino ad un bivio
contrassegnato da una costruzione. Si devia a
sinistra e si continua sulla strada che si alza sui
fianchi occidentali del Monte Campione e porta al
distretto minerario del Giovo, sul crinale divisorio
fra la Val Gardena e la Vai Erbigno. Dopo la visita
al complesso minerario abbandonato da pochi anni, si
ritorna al bivio, si piega a sinistra e si tagliano
in piano le pendici meridionali del Monte Campione
fino in prossimità del Passo Campelli superato dal
Sentiero Italia che scende al rifugio CAI Iseo in
Valcamonica (segnavia 162). Senza raggiungere il
passo, ad un bivio si prende a destra, si passa
accanto alla malga Campelli di Sopra e si ridiscende
comodamente la strada alla base della bastionata dei
Cimone della Bagozza e in un rado bosco di larici
fino a ritornare alla piana sottostante la malga
Campelli di Sotto dove si chiude l'anello. |