Variante alla Traversata bassa

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Normalmente quando si parla di Traversata Bassa si intende il percorso che va dai Piani dei Resinelli al Pialeral, noi oggi abbiamo voluto modificare questo itinerario in modo che la destrinazione non fosse il Pialeral ma la Conca di Campione. Per chi non ha ben presente cos’è la conca di Campione diciamo che e’ quella depressione posta tra la Grignetta e il Grignone. Partendo quindi dal Rifugio Soldanella si segue il classico itinerario della Traversata Bassa e una volta attraversato il torrente Pioverna invece di girare a destra verso il Pialeral si gira a sinstra e si comincia a salire nel bosco. Come spesso capita nelle nostre escursioni siamo dovuti ritornare sui nostri passi prima di raggingere la meta per via della neve che ancora ricopre quel versante. Sara’ per la prossima volta.

Link all’Escursione

Rifugio Elisa

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Rifugio Elisa

Viste dalla pianura si direbbe che la Grignetta e il Grignone siano intimamamente unite , ma se andate a Rongio ( frazione di Mandello del Lario ) e vi incamminate per la ripida mulattiera che porta al rifugio Elisa dovrete ricredervi, perche’ le due vette sono ben separate tra loro dalla Val Meria. Al centro di questo enorme anfiteatro che si allarga progressivamente mentre si sale , a circa 1500 mt, sorge il piccolo rifugio Elisa. Incastonato tra il Sasso Cavallo e il Sasso dei Carbonari sulla sinistra e dalla lunga bastionata delle guglie della Grignetta sulla destra , il rifugio Elisa si affaccia sul tratto del lago di Como prospicente Mandello. La mulattiera parte da Rongio, e con i suoi ripidi tornanti che si sviluppano sulla sinistra orografica della valle permette di raggiungere il rifugio in circa tre ore superando un dislivello di circa 1100 mt. Una bella fatica ma nè vale la pena, almeno così a noi è sembrato.

Link al Rifugio Elisa

Il Sodadura come avremmo voluto vederlo

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Non invidiateci : anche noi, oggi, il Sodadura non l’abbiamo visto cosi, per dire la verità abbiamo visto solo la sua base. Questa mattina mentre ci recavamo a Moggio per prendere la funivia che ci avrebbe portato ai Piani di Artavaggio speravamo, a dispetto delle previsioni meteo , che la giornata si mantenesse bella così come era iniziata. Purtroppo le previsioni si sono rivelate esatte, infatti subito dopo essere scesi dalla funivia il tempo è iniziato a peggiorare a tal punto che ormai prossimi alla vetta, quando decidemmo di desistere, non siamo riusciti nemmeno a scorgere la sua sommità. Cosi un po’ delusi per non essere riusciti a raggiungere la meta siamo ridiscesi ai Piani di Artavaggio e siamo risaliti , sempre nella nebbia, al Rifugio Nicola. Se volete sapere come abbiamo visto il Sodadura, andate a curiosare in “ESCURSIONI 2007”.

Bird’s eye view

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In questo mio blog, come forse avrete intuito,  coniugo la passione per la montagna con l’ interesse per la topografia e le nuove tecnologie che essa utilizza. Tra i link nella colonna di destra sotto la denominazione ” Tool on Line ”  vi  segnalo quello che dà il titolo a  questo post. Per non farvi perdere molto tempo nella sua individuazione,  riscrivo qui di seguito l’URL ad esso associato : http://local.live.com/. Una  volta  entrati  localizzate   Milano e aumentate l’ingrandimento fino a che non avrete individuato una area abbastanza delimitata  della citta. Se abitate in questa città  provate ad esempio,  a localizzare la vosta via e,  una volta fatto,  cercate di posizionare il puntatore all’altezza di casa vostra. Fatto ?  Bene. Ora passate dalla modalita’” map view” a quella “bird’s eye view”. Sorprendente vero:  la città come non l’avete mai vista, a meno che non possediate un’elicottero.  Purtroppo la copertura del globo e’ molto limitata in questa Beta Release, ma spero che presto ne venga rilasciata una  in grado di coprire l’intero globo terrestre. Chissa’ quante volte allora,  alla vigilia di una escursione domenicale,  andremo a fare una ricognizione preventiva del percorso, anche se solo virtualemente, al fine di individuare eventuali difficoltà o  pericoli  insiti lungo il tracciato e prendere cosi le dovute precauzioni . Forse qualcun’ altro lo utilizzera’ per curiosare al di la delle barrire architettoniche  nella proprieta’ del vicino, e speriamo che nessuno invochi la violazione della Privacy altrimenti addio  al sogno Leonardesco di volare  come gli uccelli, anche se per ora solo virtualmente grazie a Microsoft.

 

 

 

 

Sembra proprio che sia cosi

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Se entrate nel sito in cui raccolgo le immagini delle nostre escursioni noterete che i contatori relativi ai chilometri percorsi e al dislivello superato dall’inizio dell’anno questa settimana sono rimasti fermi.
Questa settimana infatti, abbiamo deciso di andare in montagna non per muovere le gambe bensi per metterle sotto il piano del tavolo. Come era prevedibile il numero di adesioni e’ stato maggiore di quelle delle scorse settimane. Il commento di Fausto e’ stato :
Non riesco a capire:
– se c’è da camminare in mezzo alla natura, ci vogliono 3 giorni almeno per pensare se andare o non andare
– se c’è da incamerare colesterolo, bruciarsi i neuroni con l’alcool e far schizzare la glicemia sotto il soffitto, in 5 minuti dicono tutti “ci sono”.
Allora, la razza umana è proprio destinata all’autodistruzione ?
 

 

Fattori di correzione del GPS

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Il segnale utilizzato dai satelliti GPS e’ un segnale radio codificato a 1575,42 MHz chiamato PRC (Pseudo Random Code). La struttura di queste segnale digitale pseudo casuale e’ fatto in modo che nessun ricevitore GPS possa agganciare erroneamente qualche altro segnale piu’ regolare terrestre trasmesso sulla stessa frequenza.
Ogni satellite GPS poi utilizza un proprio codice PRC caratteristico, quindi il ricevitore puo’ sempre discriminare da quale satellite il segnale provenga. La modalita’ di generazione di questo segnale e’ gelosamente custodito dalla difesa statunitense, per cui e’ quasi impossibile generare un segnale contraffatto in grado di ingannare i ricevitori GPS.
Dato che le orbite dei satelliti stabilite all’atto dell’attivazione sono soggette a piccole deviazioni, e’ necessario che periodicamente le stazioni di terra rilevino l’errore di effemeride causato dalla forza gravitazionale della Luna, dal vento solare ecc. e lo comunichino ai satelliti in modo che questi dopo averlo codificato opportunamente lo inseriscano nel PRC. Oltre a questo fattore correttivo il ricevitore deve tener conto di altri fattori quali il modello di propagazione , cioe’ la variazione della velocita’ delle onde radio causato dai diversi strati dell’atmosfera. Per migliorare maggiormente la rilevazione di questi fattori correttivi e’ necessario usare due segnali a frequenza diversa che sono influenzati dall’atmosfera con una entita’ diversa. Ciascun satellite infatti, invia due segnali che vengono cifrati con due codici di sicurezza : uno di pubblico dominio e l’altro riservato alla difesa degli Stati Uniti.
Un ‘altra fonte di errore e’ chiamata GDOP (Geometric Diluition Of Precision) che e‘ funzione di quanto i satelliti sono ravvicinati tra loro : tanto piu’ sono lontani tra loro tanto meno e’ l’errore introdotto perche’ minore e’ l’incidenza degli arrotondamenti nel calcolo.
Per aumentare la precisione dei ricevitori GPS di uso civile si utilizza la tecnica DGPS (Differential GPS ) che porta ad avere errori di pochi metri per le applicazioni mobili e di pochi centimetri per quelle fisse. In pratica al ricevitore mobile si affianca un secondo ricevitore, installato in posizione nota con grande precisione. Poiche’ i satelliti GPS si trovano a grande distanza dalla superficie della terra e se il ricevitore si trova entro un raggio di poche centinaia di chilometri da quello fisso si puo’ assumere che l’errore rilevato dal mobile debba essere uguale a quello rilevato dalla posizione fissa. Il ricevitore fisso puo’ quindi puo’ quindi comunicare l’errore al ricevitore mobile. Con questo metodo si puo’ neutralizzare anche l’errore SA (Selective Availability ) che il ministero della difesa USA puo’ introdurre nel segnale GPS per rendere meno accurate le misure quando ci si trova in zone di guerra.

Colma di Sormano – Rif. del Palanzone

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Da mesi aspettavamo l’occasione, all’inizio di dicembre avevamo già comperato le ciaspole, ma dato il clima mite di quest’ inverno non eravamo ancora riusciti a provarle. Finalmente la nevicata della settimana scorsa ci ha messso in condizione di effettuare il tanto agognato test. Quando dico noi intendo io e Fausto , gia’ perchè Sergio era in altre faccende affacendato ( un atto dovuto direbbe Antonio Di Pietro ). Le previsioni del tempo davano cielo sereno con forti raffiche di vento , quindi scartammo la preventivata escursione che prevedeva l’utilizzo di un impianto a fune (non si mai col vento ) e ripiegammo sul piu’ tranquillo percorso che partendo dalla Colma di Sormano si spinge alle pendici del monte Palanzone (aria di casa mia insomma ). Per non smentirsi Fausto aveva preventivamente già accomodato le ciaspole agli scarponi, mentre io dovetti compiere l’operazione in loco. Pronti , via , la sensazione era buona anche se le ciaspole mi costringevano a camminare con le gambe leggermente divaricate, mentre Fausto di gran lunga piu’ alto di me sfoggiava una piu’ elegante e cadenzata andatura alla Sir Edmund Hillary. Raggiunto il crinale fummo investiti da forti raffiche di vento gelido che agiva come polvere da smeriglio sulle nostre facce. A parte qualche : Tutto Bene ? , Hai visto che l’ ARPA aveva ragione , non dicemmo gran che fino al rifugio: il vento era troppo forte e ogni tentativo di aprire bocca ci toglieva il respiro. Tutto sommato una bella escursione, le ciaspole hanno funzionato egregiamente anche se si e’ aperta una diatriba tra me e Fausto : Le ciaspole si calzono con l’allaciatura dei cinturini all’interno o a all’esterno ? Se qualcuno, meno neofita di noi ha la soluzione e’ pregato di farci pervenire la soluzione. Maggiori ragguagli in :

Link all’ escursione

Il Sistema GPS

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Il GPS ( Global Positioning System ) è una costellazione formata da 24 satelliti che percorrono un’orbita circolare attorno alla terra in 12 ore ad una altitutidine media di 20.000 km che li riporta nella stessa configurazione ogni 23 ore e 56 minuti. I satelliti sono ripartiti su 6 piani orbitali inclinati di 55 gradi rispetto all’equatore, quindi ciascun piano orbitale contiene 4 satelliti . I piani orbitali sono separati tra loro dia un’angolo di 60 gradi . Questa conformazione permette a un ricevitore a terra di captare in ogni istante il segnale di un numero di satelliti compreso tra 5 e 12. Analogamente a quanto accade in topografia, la posizione di un punto viene determinata mediante un processo detto di “trilaterazione “.
Per determinare quindi la posizione di un’ utente e’ necessario misurare le distanze dell’ utente da almeno tre punti di riferimento ( i satelliti ) di cui si conosce in maniera esatta la posizione. Quando il ricevitore GPS capta il segnale emesso dal primo satellite, riesce a valutare la sua distanza misurando il tempo di percorrenza del segnale radio. In questo modo il ricevitore capisce che l’utente deve trovarsi su un punto qualunque sulla superficie di una sfera centrata sul satellite stesso e di raggio pari alla distanza misurata. Una seconda misura individua un’altra sfera centrata su un’altro satellite che interseca la prima lungo una circonferenza. Una terza misura individua una terza sfera che incrocia la circonferenza precedente in due punti. Uno di questi viene escluso a priori perche’ non cade sulla superficie terrestre, l’altro individua inequivocabilmente la nostra posizione. Con la visibilità di ulteriori satelliti il posizionamento diventa piu’ preciso. La determinazione del raggio delle sfera viene fatto attraverso il calcolo del TOA (Time of Arrival ), cioe’ il tempo impiegato dal segnale radio per coprire la distanza Satellite – Terra. Se il satellite GPS fosse esattemente sulla verticale del ricevitore il tempo impiegato per arrivare a terra sarebbe di circa 6 centisimi di secondo, è evidente che per avere una precisione anche grossolana del 1 per mille è necesaario che, sia il trasmettitore che il ricevitore abbiano una risoluzione almeno del miglionesimo di secondo. Se l’obiettivo e’ facilmente raggiungibile sul satellite installando un orologio atomico con un’ accuratezza di almeno un miliardesimo di secondo, non è pensabile equipaggiare il nostro ricevitore terrestre con lo stesso orologio per evidenti ragioni economiche e d’ ingombro.
Accontanata quindi l’idea di sincronizzare i due orologi, il problema e’ stato aggirato misurando la distanza da un quarto satellite e facendo queste considerazioni: Dal momento che gli orologi dei satelliti sono estremamente precisi e sincroni tra loro si ripete piu’ volte l’algoritmo di calcolo della posizione utilizzando ogni volta una diversa terna di sateliiti scielti tra i 4 disponibili. Tutti i calcoli effettuati per la determinazione del punto (permutando gli elementi della terna di satelliti scielti tra la quaterna disponibile) saranno errati e diversi tra loro, perche’ affetti dal medesimo errore dovuto alla differenza temporale tra l’orologio dei satelliti e il ricevitore , ma da queste misure sarà possibile estrapolare il fattore di correzione temporale con cui correggere i calcoli precedenti e dar luogo ad un’ unica determinazione delle coordinate del ricevitore.