Bring me back to life
Recupero di uno sfortunato alpinista sul Cengalo
Recupero di uno sfortunato alpinista sul Cengalo
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Tranquilla camminata , con poco dislivello, in meno di 1 ora e mezza ci si trova immersi in un paesaggio dolomitico sovrastati dalla bastionata Ovest della Grigna settentrionale.
Una volta raggiunto il Rif. Bietti, se si ha ancora energia da spendere nelle gambe, ci si può spingere lungo il sentiero n 15 (detto del caminetto ) e in circa 1 ora e mezzo raggiungere la cima del Grignone ( 700 mt di dislivello ).
Per il ritorno è meglio seguire il segnavia n 25 ( Via della Ganda ) che ci riporterà più agevolmente la’ dove era iniziata la nostra escursione.
Link all’Escursione
Avendo deciso di salire in cima alla Grignetta dalla Val Scarettone, lunedi mattina, giorno di Pasquetta, dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi del Rif. Porta mi sono incamminato verso la “direttissima”. Dopo circa due ore di fatica su e giu’ per il sentiero attrezzato sono giunto al Colle Valsecchi e qui ho avuto l’amara sorpresa di trovare ancora innevato il sentiero che si inoltra nella tenebrosa Val Scarettone. Dopo aver rimirato a lungo il segnavia che indicava la vetta della Grignetta a 1 ora e 20 (ormai era cosa fatta ) , ho ritenuto piu’ saggio non avendo i ramponi , desistere e tornare indietro per la stessa via. Le sorprese pero’ non erano ancora finite, ma questa è un’altra storia.
Ho sempre invidiato Paolo Pardini perche’ nei suoi servizi televisivi sulle montagne di Lombardia si fa sempre accompagnare da personaggi particolari che hanno legato il proprio nome alla montagna. Anche noi oggi abbiamo avuto il piacere di essere accompagnati, nella nostra consueta escursione settimanale, da una guida particolare : un cane che d’ora in avanti chiameremo FTP. Abbiamo incontrato FTP subito dopo aver imboccato la mulatiera che partendo da Sonvico sale per la Val Meria. Il nostro e’ stato un incontro del tutto casuale; dopo i soliti convenevoli tra uomo e cane: alcune di carezze controcambiate da altrettante e leccate sulle mani, FTP ha assunto il ruolo di nostra guida . Precedendoci di una decina di metri ci ha guidato per l’impervio sentiero, quando ci attardavamo per qualche foto o per consultare la cartina, FTP si fermava e aspettava che riprendessimo il cammino, se ci attardavamo più del dovuto tornava sui propri passi come per esortarci a continuare. Una silenziosa e discreta calda compagnia che ci ha rallegrato la giornata. Grazie FTP