Into The Wild
Sognando le terre selvagge
Sognando le terre selvagge
L’ Aralalta, alpinisticamenta parlando, non è una meta molto conosciuta e ambita ma ha il pregio essendo isolata di esser un balcone naturale da cui e’ possibile ammirare i panorami dei piu’ rinnomati Resegone , Grigne , Pizzo Arera e Disgrazia Forse è la mancanza di fascino, di ” sex appeal “, di questa altura ma anche ieri , per la seconda volta e’ venuta meno la nostra determinazione a raggiungere la cima. L’ escursione di ieri ha avuto il suo epilogo in prossimità del’ex Rif. Cesare Battisti prima ancora di scorgere il profilo dell’ Aralalta. In questo surreale scenario da Pack Artico abbiamo, consumato la nostra colazione e poi ci siamo concessi un rigenerante pisolino prima di tornare a valle. Anche se il proverbio dice ” Non c’e due senza tre ” , mi sono ripromesso di tornare , magari da solo, determinato a raggiungere la cima. Non e’ mia consuetudine lasciare le cose a meta’ e L’Aralalta non puo’ essere un eccezione.
L’ escursione programmata di questa settimana col CAI di Vimercate prevevedeva di andare in Engadina per una “ciaspolata” in Val Roseg ( Pontresina) ma, essendo il Passo del Maloja a rischio di chiusura per le nevicate degli ultimi giorni, si è preferito ripiegare al Passo Coe in Folgaria.
Mentre nella grandi città oggi si celebrava il tanto atteso rito di inizio saldi, io Maurizio e Laura abbiamo festeggiato la prima copiosa nevicata in Valsassina salendo ai Piani di Artavaggio dove sono caduti 40 cm di neve farinosa. Nella foto Laura e Maurizio guardano galleggiare il Resegone sul mare di nebbia che copre la pianura. Non so se chi è rimasto in città è riuscito ad acquistare qualche capo firmato a prezzo stracciato, noi no, noi abbiamo goduto una splendita giornata di sole all’aria aperta. Forse l’affare l’abbiamo fatto noi.
Se Natale è stato in Grignetta, il primo dell’anno non poteva essere che in Grignone. Così questa mattina di buon ora, era ancora buio, mi sono incamminato per il sentiero che porta al Pielaral. Freddo pungente , il sensore esterno della mia auto segnava -7, il cielo però era limpido, buon segno, mi ripetevo per rincuorarmi. Quando giunsi al Pieleral stava nascendo il sole , la temperatura si stava alzando e il Grignone si stava dipingendo di arancione, mi sentivo come i protagonisti di “un giorno da leoni”. Non mi sono fermato nemmeno un attimo come si suol dire “a tirà ul fià” tant’era la voglia di affrontare la salita dei Comolli. Ben presto l’entusiasmo venne meno allorchè la salita si fece cosi ripida che fui costretto ad impormi di fare 10 passi alla volta prima di prendere fiato. Temevo che i ramponi non facessero più presa e di scivolare rovinasamente a valle. Ma di dieci in dieci, continuai a salire , intanto si era alzata la nebbia che mi impediva di valure quanto mancava alla meta. Quando vidi una fila di bandiere tibetane sventolare sulla cresta mi sentii sollevato, non era ancora la vetta, ma per lo meno la massacrante salita era finita, ora non rimaneva che camminare in cresta fino al rifugio. Spero che il superamento delle difficoltà odierne sia di buon auspicio al superamento delle inevitabili difficoltà che il 2008 vorrà riservarmi. Speriamo.
Se ossevate nella colonna di destra, nella categoria “Tool on Line” noterete un nuovo link che ho battezzato “Il tavolo del cartografo “. Il perchè di questo nome è subito detto, si tratta di un programma da me realizzato per pianificare e documentare le mie escursioni, con i mezzi che la Rete mette gratuitamte a disposizioni. Ai più accorti non sfuggirà il fatto che mi sono servito delle API di Google Map e di Virtual Earth (in rispetto alla Par Condicio) per creare una serie di utility che spero possano servire a chi come me ha l’abitudine di pianificare su una mappa la propria escursione. Piu’ che una originale scrittura di codice , la mia è stata una certosina operazione di ” cut and paste ” di funzioni di Java Script trovate in rete e assemblate tra loro in modo da soddisfare le mie esigenze. Non mi dilungherò ad illustrare le modalità di utilizzo di questo tool , lascio questo esercizio a chi vorrà servirsene. Dato che questo è il frutto di piu’ di un mese di lavoro notturno, è molto probabile che vi sia qualche bugs. E’ superfluo aggiungere data la precisazione appena fatta di farne un uso accorto e di ritenermi sollevato da qualsiasi responsabilità derivante dal suo utilizzo. Comunque , ringrazio anticipatamente chi volesse segnalarmi anomalie o chi volesse suggerirmi migliorie , in fin dei conti non sono un “softwerista”.
Ricorderò questo Natale per molto tempo. Un Natale semplice, diverso dal solito , che mi ha dato la pienezza di una gioia interiore. Non mi era mai capitato di arrivare in cima alla Grignetta e trovarmi solo, in una giornata che Pupi Avati avrebbe definito solare. Sotto di me una mare di nebbia che mi isolava da quel mondo che avevo lasciato qulche ora prima, sopra di me un sole splendente che mi scaldava il cuore. Mentre mi lasciavo pervadere dal silenzio della solitudine sono stato destato da un caloroso Buon Natale pronunciato alle mie spalle . Non ero piu’ solo, mi ha aveva raggiunto una giovane ragazza il cui aspetto mostrava tutta la determinazione di chi conosce la montagna. Restammo senza parlare per decine di minuti a pochi passi di distanza l’uno dall’ atro, ognuno immerso nei propri pensieri. Quando tornammo alla realtà parlammo a lungo di montagna e quando mi fece capire che era ora di scendere le dissi : Vai , vai io rimango ancor un po’, allora lei guardandomi negli occhi con un sorriso di complicità mi rispose : ti lascio a goderti ancora un po’ questa beatitudine.
Dedicato a chi dice : non siamo stati creati x volare. Dedicato a chi dice : vado a volare quando fa volare gli aeromodelli. Dedicato a chi dice : pensavo di essere nato x volare. Dedicato a chi semplicemente si emoziona a veder volare.