Pizzo Arera

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Alla maggior parte degli escursionisti il toponimo Pizzo Arera dice poco o niente, in realtà il Pizzo Arera è una montagna di tutto rispetto. Ci si rende della sua importanza quando guardando l’orizzonte si compara il suo profilo con quello delle montagne circostanti. Se poi compariamo la sua altezza di 2512 mt  con quella del più famoso Grignone ci accorgiamo che lo sovrasta di ben 102 mt . Solitamente, quando si raggiunge l’anticima di una montagna si e’ auotorizzati ad esclamere dentro di sè : “E’ fatta”, ma questo non e’ vero per il Pizzo Arera. Come si evince dalla foto scattata in prossimità dell’anticima, la vetta non e’ proprio alla portata di mano. Per raggiungerla, infatti, e’ necessario prima calarsi in un canalino, poi risalire con l’ausilio di una scala metallica e di alcune catene la sponda opposta e infine procedre con circospezione per una decina di minuti tra gli insidiosi sfasciumi di roccia che costellano la sommità . Insomma una cima che, al pari di una bella donna, bisogna dedicare molte attenzioni prima di conquistarla.

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Riprende il servizio la funivia dei Piani d’Erna

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Funivia Piani d'Erna

Avendo letto che sabato prossimo riprenderà il servizio della funivia del Resegone, questa sera sono andato  di persona a verificare la fondatezza della notizia. Come si evince dalla foto scattata questa sera, le nuove cabinovie stanno già facendo la spola tra la stazione a valle e  quella a monte, molto probabilmente si stanno completando gli ultimi collaudi. Quindi, sabato 26 luglio 2008, con la trepidazione del grande evento, tutti a presenziare all’inaugurazione ufficiale del nuovo impianto.

Laghi di Ponteranica

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laghi di ponteranica

Ore 12, sono appena tornato dall’ Esselunga, splende il sole e non c’è nessuna avvisaglia di temporale. Mi rimprovero di aver dato retta alle previsioni del tempo e di essere rimasto a casa. Mentre sistemo la spesa nel frigo continuo a guardar fuori dalla finestra, il sole è sempre piu splendente.
Rompo gli indugi, prendo un panino, una banana e lo zaino. Destinazione Piani dell’Avaro. Mentre risalgo la Val Brembana consumando il mio frugale pasto, continuo a scrutare il cielo, che ora non è piu’ così splendente, ma spero sempre che almeno non piova.
Passato l’abitato di Cusio la strada si fa deserta , spingo sull’accelaratore, i tornanti sono agevoli, si lasciano aggredire: freno leggermente in entrata per impostare la curva, poi individuata la traettoria di uscita spingo di nuovo sull’acceleratore, in men che non si dica sono ai Piani dell’Avaro. Ora non e’ piu cosi’ bello, per dirla tutta il cielo è grigio: ho la premonizione che quando ritornero’ alla macchina saro’ bagnato fradicio; ma ora e’ tardi per i ripensamenti, zaino in spalla e via. Cosa sia successo dopo, non ve lo racconto, ve lo lascio immaginare guardando le foto.

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Rifugio Benigni

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rifugio Benigni

Saltata la prevista escursione col  CAI in Val Tournenche per le avverse previsioni meteorologiche, non mi sono rassegnato a starmene a casa, e così come un lupo solitario, mi sono spinto in Val Brembana. Meta dell’ escursione il Rifugio Benigni, escursione facile, con dislivello contenuto a due passi da casa. Se lo spirito che aveva animato l’escursione era da “lupo solitario” il tempo , per non essere da meno, è  stato da lupi. Cosi tra scrosci violenti, tuoni e raffiche di grandine, passo dopo passo sono giunto al Rif. Benigni. Credetimi non c’e’ cosa migliore, per rianimare il fisico e lo spirito che mettere le gambe sotto il tavolo nel tepore di un’ accogliente rifugio.

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Charta Itinerum

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charta_itinerum

Tra i visitatori del mio blog non vi sono solo escursionisti alla ricerca di una meta per la camminata domenicale,  ma vi sono anche quelli che, come me, amano utilizzare i piu’moderni strumenti di cartografia per  pianificare le proprie escursioni. Gente alla continua ricerca di carte geografiche aggiornate  , persone che non escono di casa se non hanno il GPS in tasca, a queste persone voglio  segnalare un sito che senz’altro farà la loro felicità e lì terrà inchiodati al PC per molte notti. Il sito in questione chiamato “Charta  Itinerum” è un progetto per la realizzazione di una cartografia e di un  WEBGIS  a  supporto  dell’escursionismo  naturale  e culturale e per la salvaguardia e la valorizzazione della rete sentieristica. E’  finanziato  dalla  Comunità  Europea nell’ambito dei programmi INTERREG IIIA,  ed attuato in collaborazione fra la Svizzera: Canton Ticino, Cantone Grigioni,   Associazione  Ticinese  Sentieri  Escursionistici  e  l’Italia: Regione  Lombardia,  Provincie di Varese, Como, Sondrio, Lecco, Club Alpino Italiano Convegno delle Sezioni Lombarde. Che dire di piu? Che e’ bellisimo. Non mi credete ? Allora verificate di persona al link sottoindicato.

http://www.parchi.regione.lombardia.it/html/extra/chartaitinerum/start.htm

Il sito è stato inserito permanentemente tra i link di Cartografia nella fascia destra del blog

P.S. Ringrazio l’amica che cortesemente mi ha segnalato il sito.

Rif. Mambretti

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Rifugio Mambretti

La foto che vedete in questo post non è una foto scattata ieri, ma è la digitalizzazione di una copertina di un libro. Il motivo è subito detto: durante l’escursione di ieri, in località alpeggio di Caròn abbiamo preso il sentiero sbagliato e ci siamo trovati sul lato orografico del torrente Caronno, opposto a quello ove sorge il rifugio. Comunque il “Mambretti” l’abbiamo visto e fotografato, seppur di rimpetto. Per porre rimedio all’errore, abbiamo comunque cercato di attraversare il torrente, per poi risalire verso il rifugio sul versante opposto, ma dopo un un’ora di tentativi abbiamo dovuto desistere perche’ non siamo riusciti a trovare un punto che ci consentisse di attraversarlo.

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