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Un angolo intatto, il complesso pascolivo delle Case

di Viso, sopra l’abitato di Pezzo, poco distante da Ponte di Legno.
La caratteristica fondamentale delle costruzioni di Case di Viso, molte delle quali realizzate lungo un tratto del torrente Arcanello, è insita nel fatto che, al contrario di ciò che è avvenuto in molte parti delle Alpi, in particolare in quelle lombarde, si sono mantenuti tutti gli elementi originali nelle parti esterne, partendo dal tetto che è ancora realizzato con lastre di pietra.

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L’altopiano dei laghi di Ercavallo s’adagia

ai piedi meridionali della vetta piramidale del Corno dei Tre Signori posto a guardia del passo Gavia. Come ricorda il nome, segnava un tempo il confine fra tre Stati, la Svizzera (cui la Valtellina apparteneva), il ducato di Milano e la Repubblica di Venezia. Ancor oggi le sue nevi alimentano ben tre fiumi che scorrono nelle tre province che in questo luogo s’incontrano: il bresciano Oglio, il sondriese Adda e il trentino Noce. Si inserisce in un grandioso itinerario storico- escursionistico, noto come Sentiero della Pace, che ripercorre idealmente quasi tutto il lungo fronte alpino della prima guerra mondiale. Un sentiero fatto di mulattiere militari, camminamenti di guerra, nonche di ciò che resta delle fortificazioni e trinceramenti posti tra questi maestosi scenari montani.

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Il Passo del Settimo (romancio Pass da Sett, tedesco Septimerpass) fu utilizzato in epoca romana per collegare Chiavenna e il lago di Como (quindi Milano e la Pianura Padana) con Coira, capitale della Rezia. La strada, seppur piuttosto difficile, permetteva di attraversare le Alpi con una sola salita e discesa. Di qui passarono re e imperatori, personaggi mitici quali Federico Barbarossa e soprattutto schiere di carovanieri che assicuravano gli scambi commerciali tra Coira – Chiavenna – Milano e oltre. A metà dell’800, con la costruzione delle strade del Maloja, San Bernardino e Spluga l’utilità del Settimo cessò e finì per essere abbandonato. Resta ora uno splendido itinerario, percorso dagli escursionisti e amanti delle antiche vie.

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La salita al rifugio Vittorio Sella è una delle più frequentate del Parco del Gran Paradiso: fino all’alluvione del 2000 si percorreva interamente la strada reale di caccia, ora invece restano agibili i primi e gli ultimi lunghi tornanti, mentre il tratto che si snoda nella zona a rischio di frane è stato sostituito con un sentiero più ripido e faticoso. Dal rifugio si può può continuare sulla panoramicissima strada reale fino alla conca con i laghetti del Lauson.

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