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L’ultima volta che sono salito in cima alla Grignetta dalla Cermenati c’era molta neve, era il giorno di Natale del 2007. Quando arrivai in vetta quel giorno ero solo, piu’ tardi venni raggiunto da una ragazza anche lei salita da sola.  Scambiammo poche parole perche’ entrambi eravamo assorti nei nostri pensieri , ci dovevano essere dei buoni motivi per spingerci il giorno di Natale a salire in solitaria la Cermenati.  Anche questa mattina, dopo il temporale di questa notte, non ho incontrato nessuno durante la salita, in vettà pero’ c’era un ragazzo appolliato su una roccia apparentemente in meditazione che non ha risposto al mio saluto. Chissà  cosa stava pensando e da quanto era li’.  Eh già..

Eh già, sembrava la fine del mondo ma sono ancora quà ……………

Lo dice anche Vasco Rossi

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Il monte Berlinghera sconosciuto alla maggior parte delle persone,

fa da sfondo alle enormi antenne di Telespazio di Pian Di Spagna ed è un balcone panoramico su tutto l’alto Lario e la Val Chiavenna. L’escursione di questa settimana fatta col CAI di Burago ha avuto come meta l’ estrema propaggine orientale della catena dei Muncech (da Mun e Cech, monti dei franchi) il Monte Berlinghera, per l’appunto. Un’ escursione resa interessante dal percorso ad anello, non convenzionale, con salita dall’impervio lato Sud – Est , molto piu’ adatta ad un branco di capre che a un gruppo di escursionisti della domenica, e discesa dalla piu’ tranquilla e convenzionale cresta Nord – Ovest.

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Escursione lungo lo spartiacque tra la Valsolda e la Val Colla che delimita il confine tra l’ Italia e la Svizzera. Si parte da Villa Luganese, si sale al Rifugio Pairolo, si attraversa tutto il crinale dei Denti dell Vecchia , si scende all’Alpe Bolla per poi tornare al punto d partenza.

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Percorso ad anello con partenza e arrivo alla stazione a monte dei Piani d’Erna. Da quì si sale il ripido Canalone Bobbio, e in poco più di un’ora, si raggiunge la vetta del Resegone per poi scendere dal versante opposto e ritornare al punto di partenza. La salita attraverso il canalone è abbastanza impegnativa, nonostante in molti tratti sia stato attrezzato con catene fisse per renderne più agevole e sicura l’ascesa. Oggi a causa della nebbia il canalone era piu’ lugubre e minaccioso del solito. Ho tirato un sospiro di sollievo, quando sudato fradicio, sono sbuccato sul sentiero delle creste. Col morale un po’ piu sollevato ho iniziato a fotografare le creste che tratti uscivano dalla nebbia, ma il sollievo è durato poco perchè, ben presto, si sono esaurite le pile della macchina fotografica e le quattro che tenevo di scorta erano scariche . Cosi un po’ avvilito ho raggiunto il Rifugio Azzoni per chiedere se avessero delle pile e avendo avuto risposta negativa sconsolato non ho potuto fare altro che iniziare  a scendere. Comunque sto riprendendo pian piano fiducia in me stesso anche se l’ attraversamento di alcuni nevai subito dopo l’uscita dal canalone mi hanno dato un pò di apprensione. Passerà.

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Oggi sono stato sul Medale, ma non passando dalla ferrata, non sono matto. Da Laorca sono salito alla chiesetta della Madonna del Carmine, poi dopo aver raggiunto

il Rifugio Piazza sono salito al Crocione del S. Martino per giungere poi ai piedi della croce del Medale. Sentiero abbastanza semplice con un dislivello incrementale di poco più di 1000 m, non e’ male data la lunga inattività. Mi posso ritenere soddisfatto.

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