Rifugio Rosalba (Ricognizione)
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Oggi ricognizione con l’amico Piero al Rifugio Rosalba per verificare la fattibilità del escursione programmata dal CAI di Burago domenica prossima. Si SCONSIGLIA vivamente di salire al Colle Valsecchi attraverso la “Direttissima” tanto meno inoltrasi lungo la Val Scarettone.
Anyway: F.B.L. ( Fà Balà Loch)
Croce di Perlè
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Con l’escursione odierna si è aperta ufficialmente la stagione estiva delle escursioni festive del CAI di Vimercate. Pur con un dislivello contenuto è stata una escursione interessante e divertente magistralmente coordinata da Fabrizio che ha saputo contenere gli spiriti agonistici, mai assopiti, dei non più adolescenti partecipanti.
Sentiero del Sole
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Oggi ricognizione di quello che viene denominato il “Sentiero del Sole”, anche se oggi il sole è stato l’unica cosa mancante. Ma pare, dico pare, che l’amministrazione del comune di Limone del Garda si sia impegnata col Vice-Presidente del CAI di Vimercate a garantire la presenza del soggetto oggi latitante il 27 Aprile, giorno ufficialmente designato per l’escursione. Comunque, qualora la parola data venisse meno, vi suggerisco di trovare rifugio in qualche delizioso ristorante di Limone del Garda, senz’altro all’uscita avrete ritrovato il buon umore. Su questo mi sento di dare la mia parola.
San Fedelino
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Dopo innumerevoli cambi di programmi, per quelle strane alchimie, non sempre ben spiegabili della vita, l’escursione odierna è in località Pian di Spagna. Man non lasciatevi ingannare dalle apparenze, seppur la quota massima non raggiunga i 400 m di quota è un’escursione di tutto rispetto sia per lo sviluppo che per il dislivello incrementale. Un escursione tra natura e arte, che come meta finale ci porterà a scoprire una piccola chiesetta romanica del 10 sec, la chiesetta di San Fedelino, posizionata su un fazzoletto di terra tra il lago di Novate Mezzola e la base del monte Berlinghera.
Una Serata di Speleologia a Vimercate
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Una grande serata del CAI di Vimercate. Una serata dedicata alla Speleologia, ma non solo. Diversamente da quanto avviene di solito in questo genere di manifestazioni la relatrice della serata, la speleologa, nonché geologa Paola Tognini, non ha voluto stupirci con effetti speciali mostrandoci immagini di bianche stalattiti e stalagmiti abilmente illuminate all’interno di una grotta ma ha voluto raccontarci una storia fantastica: la storia dell’evoluzione della nostra montagna simbolo: Il Grignone. Una storia lunga 250 milioni di anni, dai bianchi atolli tropicali fino ai giorni nostri passando dai vari cataclismi che hanno sconvolto il globo come la chiusura dello Stretto di Gibilterra e le successive tredici glaciazioni che hanno modellato il Canyon in cui ora giace il
lago di Como. Se prima della conferenza ci chiedevamo cosa anima quei matti con la frontale sulla testa che si calano nel buio delle viscere della terra sfidando l’ignoto ora abbiamo una risposta: la curiosità scientifica. Peccato avere sessant’anni, la curiosità c’e ancora, quello che manca è il fisico. Giudizio critico della serata: Pollice Su.
Saint Moritz
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Confesso di non aver mai visto in vita mia cosi tanta neve come ieri.
Confesso di non aver mai visto tanta neve accumulata sui tetti.
Confesso di non aver mai visto spalare la neve dal tetto per evitare che la travatura del tetto cedesse sotto il peso, si fa per dire, del soffice manto nevoso.
Uno scenario veramente suggestivo che richiama alla memoria le ambientazioni del Dottor Zivago e di Dersu Uzala, ma ieri non eravamo in terra russa, ieri eravamo in Engadina, nella mondana St. Moritz dove l’aria profuma di belle donne e i cavalli che tirano le carrozze indossano coperte griffate Credit Suisse.
Qui senz’altro non c’e mai stato Dersu Uzala, il piccolo uomo della tundra.
Qui, invece ha soggiornato più volte Omar Sharif, l’indimenticato interprete del Dottor Zivago.
But, this is another story.
Piana delle Viote – Monte Bondone
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“Solo le passioni possono riscattare la nostra inettitudine alla vita” ( MariaPia Veladiano)
Canto Alto
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Rifugio Nicola
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Ci sono emozioni non documentabili fotograficamente, a meno di essere un ispirato grande fotografo, e io che non lo sono non posso che affidare alla mia memoria il ricordo della splendida convivialità creatasi ieri sul tavolo d’angolo del Rifugio Nicola con i miei compagni di escursione. E la foto del Post ? Una delle tante scattate ieri, non certamente la migliore, quella sta dentro me.