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Descrizione
Partenza |
Olmo (1170) |
Coord. inizio sentiero :
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Lat:
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Lon:
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Arrivo |
Rif. Carlo Emilio (2150m) |
Dislivello |
1000 m |
Difficoltà |
E |
Tempo |
3h30 |
Segnaletica |
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Cartografia |
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Descrizione |
Da
Chaivenna si sale lungo la S.S. N 36 delllo Spluga per 3 Km, poi si prende a
sinistra per S. Giacomo di Filippo. Qui si sale per 8 Km in
direzione Olmo, San Bartolomeo. La strada pur stretta 'è ben
fatta, e' divertente salire i 18 tornanti che portano a Olmo. Superato
quest' ultimo centro abitato e prima di arrivare a San
Bartolomeo incontriamo sulla sinistra l' inconfondible edifico di una
centrale idroelettrica. Parcheggiamo nell'ampio spazio antistante l'
ingresso della centrale. Siamo a 1070 mt di altitudinine. Qui inizia la
nostra escursione. Il
sentiero, costeggiando il lato destro della centrale, sale subito
ripidissimo, passa poi un ponte sotto il quale corre la condotta forzata che proviene dalla diga;
il sentiero prosegue poi pianeggiante verso l'ingesso della valle del Drogo
tenendosi sempre sul lato orografico sinistro della valle. Giunti a un bivio
si prende a sinistra ed uscendo dal bosco incontriamo il piccolo abitato di
S. Antonio (m.1250). Rientrati nel bosco, saliamo per breve tratto fino ad
immetterci di nuovo in una mulattiera (è il sentiero C25 che proviene dalla
località Scanabecco). Subito dopo si incontra il centro abitato di Caurga (m.1294), al limite del quale
inizia il bellissimo ma ripido sentiero lastricato. Si continua a salire
fino alla baita in località "Cor De Lavaz", a circa 1750 metri, ove
si può ammirare da vicino la morfologia della valle
del Drogo e la curiosa località di Lendine, sul versante opposto della
valle. Più lontano, invece, si scorge l' abitato di Chiavenna e le maggiori
cime della Val Codera e della Bassa Valtellina. La mulattiera
lastricata termina alla base della diga dove originariamente era collocato
il cantiere per la sua costruzione. Di quel cantiere sono rimasti gli
edifici per il personale che presidia la diga e la piazzola per
gli elicotteri piu' qualche altra costruzione ormai in rovina come la
stazione di arrivo della teleferica. Alle spalle del presidio della diga una
lunga scalinata porta allo sbarramento dell' invaso del lago del Truzzo.Lo si percorre
interamente, fino a portarci sulla sponda sinistra; siamo a
2088 metri di dislivello. Superato lo sbarramento si riprende a salire a
mezzacosta un sentiero che corre sulla sinistra del lago fino ad
aggirare, con un tratto un po' esposto, un promontorio, dietro al quale si
nasconde il Lago Nero e il rifugio Carlo Emilio (2150 m).
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Note |
http://flaviopontiggia.altervista.org/?p=5529 |
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