Descrizione |
Da Lecco si raggiunge Barzio
( 800m ),seguendo
la Statale della Valsassina. Da qui o in pochi minuti, tramite
impianto a fune, o con comodo
sentiero/carrozzabile, in circa 2.00h ci si porta ai <ai
Piani di Bobbio.Dalla stazione di arrivo delle funivia, si
raggiunge il Rifugio Lecco, dal quale si sale per l´evidente
sentiero che in leggera pendenza si inoltra lungo il Vallone dei
Camosci. Standone sul margine sinistro, ci si porta alle pareti
che lo chiudono, dove si trova la targa che indica la ferrata.
Seguendo tracce e rari segni rossi, si imbocca il canalone
attrezzato con catene, e lo si risale fino alla forcella in cui
è posto l´ attacco vero e proprio (1 ora dalla funivia). Dall´
intaglio ci si sposta a sinistra a prendere una verticale
paretina che si rimonta con bella arrampicata (III+/IV-), quindi
riusciti in cresta se ne segue il filo con facile ma aereo
percorso fra rocce e spuntoni, comunque sempre protetti con
catena o cavo. Giunti dopo un breve tratto pianeggiante tra erba
ad un intaglio, lo si supera in discesa (II), risalendo poi per
una fessura che si allarga a camino fino a portarsi sulla cima
di un torrione, dal quale si apre un panorama mozzafiato,
soprattutto sulla fronteggiante parete lungo la quale la ferrata
continua. Assicurati al cavo, si disarrampica per una
cinquantina di metri, dapprima lungo una stretta fessura, quindi
per roccette sino ad un profondo intaglio, dopodichè sfruttando
una scaglia staccata si risale la parete attraversandola
interamente verso destra su appoggi piccoli ma netti. Superata
una scaletta di alcuni metri, che consente di rimontare un
camino altrimenti piuttosto difficile, si prosegue lungo un´
esposta ma facile cengia che conduce alla base dell´ ultimo
canale/diedro. Lo si risale inizialmente lungo una impegnativa
fessura, poi per una paretina mano mano più facile sino ad
uscire a sinistra e prendere un canalino di sfasciumi che in
pochi metri conduce al termine della ferrata. Pochi passi ancora
e si è in vetta, al caldo sole del versante sud. Per
la discesa occorre portarsi per evidente sentiero di cresta ad
una anticima sulla quale è posto un ripetitore. Poco sotto la
cima appena raggiunta, per sentierino, si scende ad un intaglio
attrezzato che permette di risalire alla cresta ed all'evidente
sentiero. Pochi metri di catena e solo un piccolo passaggino in
traversata che richiede un minimo di attenzione,ma per pochi
secondi. Risaliti sulla cresta,in un paio di minuti si giunge
all'anticima col ripetitore .
Raggiunta l'Anticima col
ripetitore, si segue l'evidente e facile sentiero normale di
discesa che,
in poco tempo e senza pendenze rilevanti ,in
mezzo a prati e grossi massi pullulanti di marmotte ,deposita
sul sentiero n.101 delle Orobie a poca distanza dai rifugi
Cazzaniga-Merlini e Nicola. Al bivio si prende il sentiero degli
Stradini che in poco più di 1h30 ci riporta ai Piani di Bobbio |