Descrizione |
Appena giunti all’invaso
del Lago di Montespluga, si posteggia la macchina e si seguono i
cartelli che indicano verso destra il sentiero per il Rif.
Bertacchi. Si è in questo punto al cospetto della meta, con la
croce dello Spadolazzo già visibile al centro della tozza cresta
sommatale. Rimontando lungo mulattiera la sommità della dorsale
degli Andossi si giunge ad un restringimento e, per comodo
sentiero, si traversano le pendici del Pizzo Spadolazzo, nonché
della valle di Medesimo, giungendo in circa 1h al rifugio
Bertacchi, posto sulle rive dello splendido lago dell’Emet.
Proseguendo dal rifugio verso il Passo di Emet (q. 2250 m, 1’)
poco prima del valico si svolta a sinistra (scritta su sasso),
dirigendosi verso l’evidente cima. Inizia così un percorso
tortuoso che attraversa dapprima prati di alta quota
costeggiando alcuni dei tanti laghetti che caratterizzano
l’ambiente circostante per poi attaccare con decisione i ripidi
pendii di sfasciumi granitici che risalgono verso la vetta con
faticosi tornanti e diversi passaggi di facili roccette ,
giungendo in circa 1.20 h alla cresta sommitale,distante pochi
metri dalla croce di vetta. Il panorama spazia sulla testata
della valle Spluga, con le cime dei Pizzi Tambò e Ferrè ed i
loro ghiacciai verso Ovest, il Suretta verso Nord e l’austera e
scura mole del Pizzo Emet verso Sud-Est. È ben visibile anche il
rifugio Bertacchi, puntino grigio nel prato attorno al lago Emet. La
discesa avviene sull'altro versante. Si segue la cresta fino
alla cima Nord-Ovest e si scende per pietraie fino a costeggiare
sul lato Ovest il lago Ghiacciato. Da qui si raggiunge
facilmente il Passo Di Suretta e quindi il Lago nero. Dal Lago
con monotono sentiero si ritorna al lago di Montespluga e quindi
a Stuetta.
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