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Descrizione

 Partenza
Alpe Mara (Montagna in Valtellina - So) (1750 m)

Coord. inizio sent :

Lat:

Lon:

 Arrivo  Corna Mara (2807 m )
 Dislivello  1060 m
 Difficoltà  EE
 Tempo  3h30
 Segnaletica  
 Cartografia  
 Descrizione

Dall' abitato di Starleggia si risale la mulattiera e si continua a salire attraverso prati, per poi entrare in un boschetto. La salita finisce nei pressi di una cappella e di un campanile seicentesco, costruito sul ciglio del gradino roccioso, a distanza dal corpo principale della chiesa di San Sisto. Di fronte la maestosa Valle di Starleggia, conca verdeggiante costellata di casolari e baite sotto la mole piramidale del Pizzo Quadro. Si attraversa il borgo di di San Siro,  e si riprende il sentiero che torna a salire nel rado bosco sulla destra e che ci conduce fra le baite sparse dell’Alpe Toiana prima, dell’Alpe Zocana poi. Raggiunto il Pian dei Cavalli si consiglia un percorso ad anello una segue il sentiero a lato del torrente, ai piedi del Monte Tignoso, permettendo di vedere le conformazioni carsiche della Valle dei Buoi; l’altra, percorrendo il lembo N della piana, segue il percorso di “visita” dei pannelli illustrativi. Sconsigliabile invece avventurarsi nella fascia centrale, dove l’impressionante gibbosità del terreno costringe ad un continuo saliscendi. Qualsiasi scelta di percorso si compia, l’importante è raggiungere lo splendido Lago Bianco cullato dalle pietraie che scendono dal Monte Bardan (chi segue i pannelli, per raggiungere il lago dovrà piegare decisamente verso SO e scavalcare un chilometrico muretto).Nelle limpide acque del lago possiamo vedere riflessa l’intera Valle Spluga: a svettare sono ancora il Pizzo dei Piani e il Pizzo Ferrè, mentre il gruppo del Suretta, l’Emet e il Groppera dimostrano molta prudenza nell’affacciarsi da sopra i costoni erbosi che racchiudono il lago.La salita ai 2812 metri del Monte Bardan, se affrontata nelle corrette condizioni fisiche, risulta di una banalità inaudita, sia per difficoltà che per impegno corporeo. Per conquistare la larga dorsale di cresta imbocchiamo la traccia di sentiero che si distanzia dal lago in direzione SO. Dai 2600 metri di quota, giunti finalmente sul confine italo-svizzero, la salita si fa monotona; la cresta è lunga, larga e con una pendenza troppo lieve, la cima sembra allontanarsi invece che concedersi all’escursionista. Poi, improvvisamente, eccola lì: spaziosa, accogliente, un campo da calcio d’alta quota; sul ciglio, un ometto con una modesta croce in legno.Il panorama è ampio e va gustato con comodità. Verso E troviamo la Valle Spluga al completo: Pizzo Stella, Groppera, Emet, Suretta, Ferrè, Quadro: ci sono tutti! In basso, la diga e il Lago di Montespluga e la Gola del Cardinello, la Val Febbraro con i Laghi di Baldiscio e, naturalmente, il Pian dei Cavalli nella sua interezza. Ma l’occhio si spinge oltre: dietro al Pizzo Stella spuntano le lontane cime della Val Bondasca e un timido Disgrazia, mentre un bianco Bernina fa capolino alle spalle del Groppera, e l’elenco potrebbe continuare. La Svizzera invece regala la bella Val Mesolcina e un gran numero di cime, meglio visibili dalla vicina Cima di Barna (m 2862).La discesa, per la stessa via, ci riporta al Lago Bianco. Da qui un’interessante variante ci evita la monotonia del Pian dei Cavalli: dal lago prendiamo il sentiero che, in falsopiano, serpeggia fino ad una bocchetta. Qui comincia la discesa nella Valle di Starleggia: il sentiero scende ripido fra i cespugli di rododendro, mentre in basso i vari alpeggi (Gusone, Morone, San Sisto) fanno mostra di sé, ordinatamente disposti nella conca verdeggiante. E una volta giunti lì, la donna anziana saprà sempre come convincerci ad acquistare la sua forma di formaggio locale. È con lo zaino decisamente appesantito che raggiungiamo San Sisto dove ritroviamo il sentiero fatto in mattinata, quindi in breve facciamo ritorno a Starleggia.

 

 Note  
 Post rel. http://flaviopontiggia.altervista.org/?p=4624